<Dopo 27 anni, ossia da quando cominciai a giocare quattordicenne, d’improvviso ho capito che non avrei potuto fare a meno della pallavolo>.
Una frase, ma candida quanto convincente, è sufficiente a spiegare e rendere impossibile da accogliersi la decisione di Andrea Cecchi di tornare un pochino sui suoi passi e restare nel volley; più precisamente in quella Trading Logistic Spezia che pochi mesi fa Cecchi ha condotto ai playoff per la promozione in Serie A.
<Gli impegni da ingegnere e insegnante – lui spiega – m’avevano convinto che non potevo proseguire nelle mie mansioni di allenatore. Presenza assidua, trasferte irrinunciabili, tensione continua: impossibile rendere tutto ciò compatibile con ciò che sono diventati i miei impegni lavorativi>.
Poi la mente ha preso a correre a ripetizione alle tante emozioni vissute sul parquet, da libero prima, da tecnico poi. Da lì a un nuovo spazio “ad hoc” che gli è stato ritagliato all’interno dell’organigramma biancazzurro il passo non è stato lungo.
<Sarò il “club manager” – egli annuncia – col mandato di fare da “trait d’union” fra la Prima squadra e la società, in sintonia a doppio filo col nostro General Manager, Beppe Tartaglia>.
Un po’ meno di fiato sul collo, a quanto sembra, rispetto a prima…ma non si tratta d’incarico di secondo piano. Attenzione, non stiamo parlando (con tutto il rispetto) del “team manager”, lasciate lavorare Andrea e vedrete.